Manovra 2025: è finita l’era dei prestiti?

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Il PSB è il Piano Strutturale di Bilancio, di medio termine e di durata quinquennale; ha sostituito il NADEF (Nota di Aggiornamento del Documento di Economia e Finanza). E’ stato presentato qualche giorno fa, da Giancarlo Giorgetti, Ministro della Economia e delle Finanze, alle Commissioni “Bilancio” della Camera e del Senato, in audizione congiunta.

Il cambio, da NADEF a PSB, si è reso necessario con la approvazione, in sede EU, del “Patto di Stabilità Europeo” che vincola i Paesi membri, a rientrare, in tempi medio lunghi, nei parametri, già definiti, per il Deficit e per il Debito Pubblico.

L’Italia, con un Deficit al 7,4% e un Debito oltre il 140%, per rientrare nella norma, deve onorare circa €15 mld all’anno: una cambiale annuale che il popolo deve pagare.

Significa, per esempio, che, ad una ipotetica manovra finanziaria di sviluppo da €20 mld, si debbono aggiungere i €15 mld della cambiale. Il conto da pagare sale subito a €35 mld.

E se era già un problema trovare €20 mld, figuratevi trovarne 35 mld!

Letteralmente, non possiamo più muoverci! Sarebbe tardi, ma dobbiamo, molto seriamente,  chiederci come, perché e chi abbia generato tutto questo debito che, per di più, costa circa €100 mld all’anno di oneri finanziari. Senza fare nulla, siamo già sotto di €115 mld all’anno.

Ci vorranno decenni per recuperare! E non è finita qui, perché ci sono ancora da conteggiare i miliardi del PNRR. Se avessimo fatto debito per investire, oggi saremmo ricchi,  competitivi e senza debiti, avendo ripagato i prestiti con gli utili. Invece nulla; il debito non è stato investimento ma semplicemente puro costo. Questa allegra gestione politica non solo ha sottratto soldi pubblici ma ha anche favorito la  degenerazione socio economica in cui versa il Paese: non c’è settore pubblico che non debba essere riformato.

Altro che evasione fiscale che tutti considerano il nemico pubblico numero uno: se non ci fosse si sperpererebbe di più. Sul banco degli imputati c’è la Politica e la Burocrazia tutta, compresa quella giudiziaria. E’ ora di fermare tutto incredibile andazzo: sarà difficile, perché non è solo una questione economica ma è, soprattutto, una questione socio politica, di produttività, di efficienza e di efficacia del Paese. Si dovrebbe fare il fioretto, tutti noi, di fare fronte unico.

Prima di conoscere cosa ci dice il Ministro Giorgetti nel PSB, facciamoci noi un po’ di conti in tasca, con la nostra testa, dimenticandoci dei partiti che fanno solo gli affari loro.

Cosa faremmo noi sapendo che non possiamo chiedere prestiti?

Sembra ovvio: basta sperperi! Questo significa fermare lobbies e furbetti, significa eliminare spese non profittevoli, attuare maggiori controlli sulla spesa e, intanto, recuperare la evasione.

E poi? Poi, aiutare le imprese e i lavoratori, altrimenti il Paese muore se non produce; aiutare le famiglie e i disagiati, perché un Paese civile non può permettersi oltre 6 milioni di poveri; non aumentare le tasse perché già troppo alte e si aggraverebbe il disagio sociale.

E poi? Poi, promuovere, finalmente, riforme di efficienza e di efficacia per rendere più competitivo e attraente il Paese. Non sembra difficile fare un Piano ragionevole.

Questo faremmo con le esigue risorse disponibili. Tutto il resto è fuffa.

Basta come le infattibili promesse da marinaio di cui siamo ingolfati; basta  con il gossip quotidiano della politica. Ne siamo tutti saturi. Guardiamo in faccia la realtà: “siamo inguaiati!”.

Vediamo, ora, cosa ci dice Giorgetti; quali sono i presupposti programmatici del governo?

Obiettivo: Riduzione del Debito, di ineludibile obbligo. Sul fronte dei Costi:  Taglio delle spese, eccetto che per il SSN, per recuperare risorse. In particolare  si vuol far emergere le “case fantasma”, non note al Catasto, e si avvierà la legge 213/2023 (art.1, comma 86 e 87) che prevede, a favore dei Comuni, l’aggiornamento delle rendite catastali per chi ha fruito di soldi pubblici tramite il bonus 110. Sul fronte degli Incassi:  si spera in una buona crescita del PIL (0,8% – 1%) senza la quale, per fare cassa, l’unica via è tagliare le spese.

Qui, però, la incertezza la fa da padrona perché il mondo è in preda a “crisi di guerra”.

In ogni caso, dice Giorgetti, le risorse disponibili saranno utilizzate per il taglio del cuneo fiscale, per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego, per il nuovo schema di accorpamento delle aliquote fiscali, per favorire famiglie e natalità, per la Sanità: imprese, famiglie, cittadini.

Serve anche una pennellata di entusiasmo: il PSB è “ambizioso ma realistico e garantisce  stabilità, credibilità e affidabilità dell’Italia”.

La cruda realtà è che, non potendo fare ricorso al prestito e dovendo restituire il Debito Pubblico, per fare qualche iniziativa, dobbiamo ancora una volta raschiare il barile e sperare nella crescita.

Le iniziative proposte dal PSB dovrebbero costare circa € 10 mld.

Quindi dovremmo fare risparmi e subire minori costi per circa € 25 mld!

E’ irritante: c’è chi sperpera e c’è il popolo che deve apparare!

Si potrebbe fare diversamente e di più? Ne dubitiamo. Certo, qualche miracolo!

Con questo quadro informativo, vediamo cosa dicono l’opposizione e la casta politica, in generale.  Ci aspettiamo il solito ritornello infarcito da “vergogna”, “dimissioni” e “promesse tradite”   come se cadessero tutti dal pero, in preda a una crisi di nervi, sorpresi della cruda realtà. E’ il massimo della scostumatezza verso il popolo: ormai solo i ciechi credono a queste pantomime.

Noi ,invece, dovremmo domandar loro dove stessero negli anni trascorsi a Palazzo Chigi, a Montecitorio, a Palazzo Madama. Stessa domanda che vorremmo fare alla ANCI (Associazione Nazionale dei Comuni Italiani), alla UPI (Unione delle Province Italiane), alla Conferenza delle Regioni. Erano forse in vacanza a spese nostre?

Ci hanno ossessionato con la litania del fascismo/antifascismo, del Vax/NoVax, con dossieraggi a “tutto campo”, con sterili dibattiti progettati su gossip e sulle disavventure personali vere o presunte degli avversari, … Ma, come mai non hanno visto la terribile tragedia della degenerazione socio politica economica del Paese che è sfociata in Astensionismo, Corruttela, Povertà e Sacrifici?

Il PSB è certamente claudicante, ovviamente, sia perché ci sarà guerra senza quartiere sul dove reperire le risorse da trasferire; sia perché molto dipende da quanto in più si riuscirà ad incassare come crescita economica che, sappiamo, non è ben determinata.

Quindi, quanto valgono le osservazioni della Banca d’Italia che parla di debolezza e fragilità del Piano? ZERO, tanto sono ovvie; non c’è bisogno d’essere esperti professionisti.

Quello, però, che è incredibile è quanto sostiene Antonio Misiani, senatore dal 2006, responsabile “Economia e Finanze, Imprese e Infrastrutture” del Partito Democratico nella segreteria nazionale di Elly Schlein, nella sua dichiarazione di voto in Senato: “Ci aspettavamo un Piano strutturale di bilancio che indicasse una direzione e impegni precisi su investimenti e riforme. Abbiamo avuto un Piano strutturale di declino. Un documento lacunoso e generico, discusso frettolosamente con le parti sociali e portato in Parlamento per una mera ratifica”.

Qualcuno vuol dire a Misiani che il declino non è associato all’attuale PSB ma è in atto da alcuni decenni? E’ esatto dire che “Il Manovra 2025 PSB certifica il declino e la stagnazione della nostra economia”. Certo, certifica lo stato attuale. Ma lui non se ne è accorto, in 18 anni, addirittura dal 2006, di cosa stesse accadendo? No? Allora è meglio che torni a casa perché ha fatto come le tre scimmiette.

Fra l’altro sembra che il senatore non sappia distinguere una Master Plan, quale è il PSB, da un Programma Esecutivo di attività di dettaglio che viene a valle del Master.

Misiani si duole che le priorità elencate dalla opposizione siano state rigettate.  Sono molto belle ma del tutto populistiche e infattibili perché sono solo una lista della spesa. Quando le risorse c’erano, quelle belle cose non si sono fatte; si è preferito alimentare i benefici di corporazioni e lobbies favorendo, così, la corruttela.

Conclusioni! Lacrime e sangue? Quante volte abbiamo dovuto “apparare”? Il guaio è che si ha a che fare con una classe politica senza credibilità e fondamentalmente ipocrita che, pur mostrando incapacità e inattitudine, non vuol fare a meno di lasciare posti ben retribuiti che attirano adulatori.

A noi tocca, però, aprire gli occhi e praticare un pensiero libero dalle pulsazioni di pancia.

Antonio Vox

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