A Napoli, mia città adottiva, si dice “s’avess’a fa’”. Si intende, con questo locuzione, che ci sarebbe da intervenire, opportunamente e con urgenza, per mettere le cose a posto, farle funzionare al meglio, risolvere i problemi e i disagi.
Ma, poi, udite udite, nulla mai viene fatto. Questo è lo stile dei nostri politicanti, mentre la schiera dei burocrati e tecnocrati da tavolino, sembra, si mettono al lavoro. Non ci soffermiamo sui prodotti di questo alacre lavoro; osserviamo solo che, che da questo grande sforzo, non distilla alcuna informazione utile e comprensibile. Il popolo elettore è sempre trattato con slogan propositivi e futuribili che rimangono sospesi a tempo indeterminato.
Qualche esempio?
Leggiamo che il primo problema della Schlein sarebbe “il salario minimo”. E, allora, giù un profluvio di frasi e atteggiamenti da lacrimatoio per questo popolo di derelitti dimenticati, sfruttati, vilipesi. Che la gente sia dimenticata, sfruttata, vilipesa è una realtà.
Ma che “il salario minimo” sia diventato il punto principale del PD della Schlein è una novità. La domanda è una sola: come mai questo “salario minimo”, vista la sua urgenza sociale, non è stato varato dai governi precedenti?
C’era tutto il tempo, anche nell’ultimo 2022, per metterlo in pista. Qualcosa ci dice che della gente dimenticata sfruttata vilipesa, a questi signori, non importa nulla. Badate che non abbiamo espresso la nostra posizione sul “salario minimo” né intendiamo, qui, farlo perché stiamo trattando altro argomento.
Altro esempio?
Il dramma della Emilia e Romagna con danni superiori ai € 9 mln a carico della fiscalità generale, cioè di noi tutti, ha distrutto quanto costruito negli anni.
La gravità della situazione era ben nota, infatti, che dice, a questo proposito, Bonaccini, presidente della Regione a “Il Riformista”?
“La Emilia & Romagna ha programmato e progettato, dal 2018 al 2022, interventi per oltre € 700 mln in investimenti, via Consorzi di Bonifica”.
Attenzione, la palla è stata passata ai Consorzi di Bonifica.
Il Bonaccini, oltre a smarcarsi dalle proprie responsabilità (lui non c’era!), assieme alla vice presidente Schlein, già “coordinatrice ‘interassessorile’ delle politiche di prevenzione e adattamento ai cambiamenti climatici e per la transizione ecologica” (non c’era nemmeno lei!), non tiene in conto che, dal 2018 al 2022, sono 5 anni di progettazione. Stranamente, sono rimasti tali visto che di esecuzione nulla si è visto.
Questi sono i tempi della ignavia. Addirittura, in queste condizioni, il Bonaccini critica la decisione del governo nella scelta di Figliuolo come Commissario, etichettandola come “centralista”. Chissà cosa abbia voluto dire!
Ma torniamo a noi.
“S’avess’a fa’ ”, ma nulla si fà; tutto immobile. Sorge il forte dubbio che politicanti e burocrati tecnocratici non abbiano chiaro cosa significhi “progettualità”. Ebbene, lo diciamo noi, da inesperti cittadini elettori, usando un glossario intellegibile. Una progettualità parte da una idea che nasce dalla osservazione critica della realtà (idea progetto) e si sviluppa, incrementandosi e perfezionandosi, attraverso varie fasi, fino al “progetto esecutivo”.
Quest’ultimo contiene tutta la storia e tutti gli steps intermedi (quali, ad esempio, il progetto di massima e il progetto di fattibilità).
Per essere esecutivo (cantierabile) esso contiene, anche, le dimensioni (computo metrico), i costi, i tempi, la pianificazione delle attività.
Ora, esistono due strumenti utili per disegnare una progettualità, collocati in tempi diversi dello sviluppo progettuale: l’analisi SWOT e il diagramma GANTT.
SWOT è un acronimo derivato da Strengths, Weaknesses, Opportunities, and Threats che, tradotte, significano Punti di Forza, Punti di Debolezza, Opportunità, Minacce.
Senza entrare nei dettagli, è di tutta ovvietà che l’analisi SWOT serve per capire e per formulare prospettive e decisioni.
Siamo nella fase sequenziale politica con supporto tecnico.
GANTT, dall’ingegnere statunitense Henry Laurence Gantt, è un cronogramma di pianificazione che definisce tempificazione, priorità, parallelismi e sequenzialità delle attività esecutive.
Siamo nella fase sequenziale tecnica di pianificazione e gestione della realizzazione con supporto politico.
Ecco. Quando siamo bombardati da slogan dei politicanti e da affermazioni dei tecnocrati, in assenza di distillati dell’analisi SWOT e del diagramma GANTT, mettiamoci una pietra sopra perché siamo in presenza di una farsa.
Antonio Vox