Roba da non credere. Certamente lo sapevano che dietro Soumahoro e la sua famiglia c’erano situazioni poco limpide, tuttavia, ignorando semplici questioni di opportunità, lo hanno voluto candidare lo stesso.
Se questo modo di pensare e agire non sia espressione di arroganza, di certezza d’impunità, di disprezzo delle istituzioni repubblicane e di trattare la res publica come se fosse proprietà privata… Dite voi, come la vedete!
Candidato, ovviamente, Aboubakar Soumahoro è stato eletto alla Camera.
Si è presentato con le calosce al primo appuntamento come delegato del popolo italiano. Che bello! Finalmente un sintomo di morigeratezza e di frugalità.
Si è rivelato, invece, un sintomo di ridicolo e di ipocrisia.
Ma cosa è successo?
Il quotidiano “L’Identità” ha rivelato che la cooperativa Karibu, gestita dalla suocera Therese Mukamitsindo del deputato di Verdi-Sinistra ha ricevuto dal Campidoglio ben oltre € 2 milioni dal 2016; che la coop aveva una posizione invidiabile perché ”era accreditata come partner dell’amministrazione comunale per partecipare a bandi regionali, nazionali ed europei”; che i soldi arrivavano “regolarmente ogni trimestre, a volte con la causale – contratto di servizio di assistenza sociale residenziale e semiresidenziale – ovvero con la dicitura più generica di – contratto di servizio pubblico –“; che “solo quest’ anno (2022), dall’amministrazione Roberto Gualtieri, Karibu ha incassato ben 207.994 euro.”
Come si nota, il percorso finanziario copre due amministrazioni diverse: quella targata 5S e quella targata PD.
Alla notizia, si è scatenata una bufera nella giunta capitolina:
“Quanto accade è una vergogna, un fiume di denaro uscito dalle tasche dei contribuenti per l’accoglienza e l’assistenza sociale sul cui destino si deve fare piena luce: quanti soldi, dal 2016, con la giunta Raggi, ad oggi, con la giunta Gualtieri, sono stati pagati alla coop, e che cosa ne è stato fatto”.
E chissà quanto altro verrà alla luce ora che le indagini sono partite.
Infatti, la storia non finisce qui: ad esempio, Karibu vinse il bando per la gestione del progetto Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) per la gestione dell’accoglienza migranti nel 2011 beneficiando, inspiegabilmente, di continue proroghe del Comune di Sezze fino al 2018 (Il Giornale).
Il dubbio che la cooperativa godesse dell’appoggio totale della sinistra e delle amministrazioni dei comuni pontini appare legittimo.
Nel 2019 fu necessario indire un nuovo bando perché nel 2018 i migranti “trattati” da Karibu protestarono vivacemente “per cibo immangiabile, pocket money inesistente e strutture non conformi ai minimi requisiti igienico sanitari, condizioni di vita degradanti, trattamenti al limite dell’umano”, come fu poi confermato anche dall’Asl.
A questo si aggiungano mancati pagamenti di salari a disperati che non riescono a percepire il reddito d lavoro loro promesso contrattualmente.
Come si fa a non pensare che il tema “immigrazione”, piuttosto che figlio di umanità, nasconda invece fatti economici rilevanti?
Ma, ora, la storia è finita qui? Nemmeno per sogno.
Una volta che si comincia a scavare non si finisce più. Infatti, Striscia la Notizia ha scoperto che Soumahoro ha fondato la associazione “Lega Braccianti”; con essa ha lanciato tre campagne di raccolta fondi: 1. – acquistare generi alimentari durante la pandemia; 2. – acquistare doni natalizi per i bambini del Ghetto di San Severo (senza bambini); 3. – organizzare uno sciopero.
Le tre campagne hanno raccolto ben € 280.000. Pensate, a €10 mediamente a donazione, ben 28.000 italiani hanno aderito al richiamo per il loro cuore tenero. Quando si ha a che fare con queste campagne, non è difficile pensare che molto del raccolto serve per mantenere in vita l’organizzazione, le sue strutture, i suoi guadagni. In verità non si capisce dove finiscano veramente i soldi: i donatori non si interessano della rendicontazione, benché obbligatoria; sono “distratti”, nella convinzione di aver partecipato ad una opera buona.
Nella fattispecie Striscia la Notizia (Pinuccio) ha ricostruito che parte dei soldi sono serviti per la spedizione in Mali della salma di un migrante (cosa confermata dalla direttrice della piattaforma di raccolta fondi GoFundMe, Elisa Finocchiaro) …. Per ben due volte, su diverse campagne, la stessa salma. E, sempre per la stessa salma, Aboubakar Soumahoro ha fatto una terza raccolta fondi sulla sua pagina Facebook fornendo ai donatori direttamente le coordinate bancarie della “Lega Braccianti”.
Sembra un proficuo business sulla pelle degli italiani creduloni.
Di fronte a tutto questo incredibile panorama, la prefettura di Latina non poteva non intervenire annullando l’affidamento dei “Centri di accoglienza straordinaria” alla Aid (consorzio anch’esso dei familiari di Soumahoro) e alla Karibu. Ma, intanto, nonostante le irregolarità già venute a galla, il Viminale, guidato dalla Lamorgese, aveva già firmato (il 21 settembre, governo già con le valige in mano) i rinnovi d’affidamento che avrebbero dovuto entrare in vigore dal gennaio 2023 al dicembre 2025. Il Giornale dice: “Rapporti contrattuali e appalti per Aid e Karibu a Latina, Priverno e Sezze per un totale annuo 2.868.622,27 euro ovvero 5.737.244,54 nel biennio”: un ultimo regalino, con i soldi degli italiani.
Il Ministero delle Imprese (attuale governo), per tagliare la testa al toro, decide lo scioglimento, per il Consorzio Aid, e la liquidazione coatta, per la Karibu.
Ma poiché i guai non vengono mai soli, non si può evitare di pensare che anche INPS e Fisco siano forti creditori, per mancati versamenti, in questa bagarre.
Corrado Formigli ha ospitato a Piazza Pulita l’onorevole Soumahoro, peraltro non indagato. L’intervista si è rivelata un boomerang. Infatti, l’onorevole ha ammesso di aver saputo quanto stava accadendo nelle coop della famiglia come “stipendi non pagati e diritti negati a lavoratori e migranti”.
Mario Giordano, ospite a “Diritto e Rovescio” di Del Debbio, è chiarissimo nel lanciare il guanto d’accusa: “sapeva e non l’ha fatto”.
Intanto, il garantista Vittorio Feltri dice dell’onorevole: “Solo un pirla che non vede la realtà”.
Il “caso Soumahoro” sembra la punta dell’iceberg, con la sinistra nella bufera.
Oggi, Therese Mukamitsindo, la suocera del deputato Soumahoro è indagata per truffa aggravata, fatture false e malversazioni.
Sembra proprio che la tecnica “immigrati che gestiscono l’accoglienza di altri immigrati”, inventata non si sa da chi, qui fallisca miseramente.
Noi ci fermiamo qui ma chissà quanto altro verrà alla luce ora che le indagini sono partite.
Di fronte a questo scenario, quello che si è indotti a pensare è che, se il caso Soumahoro ha finora rivelato la punta dell’iceberg, quanti altri iceberg ci sono in Italia?
Un fiume di danaro che proviene dalla fiscalità generale, dagli italiani che lavorano, prende percorsi indicibili: uno sperpero di ricchezza senza pari.
Che sia l’Italia la Terra Promessa?
Ma se questo è vero abbiamo la risposta a tante questioni irrisolte.
La prima è che si riesce a capire, ora, come mai l’imposizione fiscale (centrale, periferica e sanzionatoria – altro capitolo assurdo -), in Italia sia fra le più alte al mondo senza, peraltro, che si riesca mai a costruire nulla: troppo spreco.
La seconda è che si riesce a capire, ora, come mai lo Stato e le sue amministrazioni siano così asfissianti nei confronti delle Partite Iva, fino ad additarle come colpevoli e criminali, per controllare che venga rispettata una squilibrata e feudataria imposizione fiscale con la quale lo Stato retribuisce i suoi dipendenti, quelli del parastato e gli sprechi: sarebbero guai se gli unici contributori del gettito fiscale non pagassero più.
Qui, trova la sua ragione di esistere la sinistra giustizialista e adusa a creare artificiosi conflitti sociali come quella tra “gente per bene” (in realtà percettori di tasse) contro evasori – denunciando, come grimaldello, una evasione da capogiro che, però, non dichiara mai come ne venga calcolato l’importo salvifico che, perciò, appare di fantasia e strumentale.
La terza è che si capisce, ora, come mai ci sia da un lato l’arrembaggio alle candidature politiche e amministrative, soprattutto operato da gente senza arte né parte; dall’altro la cinica e scientifica ostruzione ad ogni nuovo ingresso: solo per l’accaparramento di benefici e di tanti soldi.
La quarta è che si capisce, ora, come mai tutte le spending review non hanno prodotto mai nulla: nessuna intenzione di eliminare gli sprechi.
La quinta è che si capisce, ora, come mai il debito pubblico, a carico del popolo lavoratore, cresca in continuazione: il gettito fiscale non basta a placare la fame di tanti avventurieri; ne serve sempre di più.
La sesta è che si capisce, ora, come la spesa pubblica abbia superato l’incredibile cifra di oltre mille miliardi di euro l’anno, che un Paese come l’Italia non può sopportare.
Come si fa a non concludere che il principale problema italiano consista in una drammatica perdita di ogni senso della morale e della etica dei nostri politicanti?
Antonio Vox Presidente “Sistema Paese” – Economia Reale & Società Civile