I primi commenti dei Democratici (Dem) italiani sono stati: “Ha vinto la rabbia e la paura”.
A una prima analisi di questi commenti sembrerebbe che per una volta, ci fosse una critica sul governo dei loro compagni d’oltre oceano. E si, perché di quale rabbia e paura altrimenti si dovrebbe parlare se non che gli USA in 4 anni si sono visti privare di libertà democratiche, di coinvolgimento (se non provocazione) di guerre a rischio globale, di quasi 6 milioni d’immigrati clandestini che hanno destabilizzato il mondo del lavoro, d’ ingerenze e provocazione verso Stati terzi. Se è di questo che si parla, benvenuti nel mondo reale. Lo scrivo senza intenzione di provocare ma con sentito stupore. Forse una svolta nel cominciare a capire che la politica non è solo conquista di potere ma responsabilità di governo? Forse una speranza che lo tsunami che ha travolto l’establishment democratico americano sia un schiaffo rianimatore di una sinistra zombi e senza programmi?
Sarebbe un effetto domino, tanto auspicato e atteso che invertirebbe il trend demenziale che ha conquistato la politica occidentale nel XXI secolo e che ci ha ridotti l’ombra di noi stessi.
È evidente che non sia il caso di aspettare un miracolo dalla nuova amministrazione americana (che tanto nuova non è) ma, oltre a una sana alternanza che ha sempre premiato la democrazia, o quello che le assomiglia, si può bene sperare in effetti collaterali positivi, specialmente nel nostro Paese.
Se effettivamente è questo il primo sentire dei nostri “Democratici” la speranza è anche in un loro ripensamento alla politica nazionale fino ad ora perseguita. Potrebbe essere la fine di una opposizione ottusa senza alternative basata sulla priorità di affossare il governo del Paese, che è anche il loro, costi quel che costi, anche nello sputtanarlo agli occhi del Mondo.
Sarebbe la fine di politiche assurde e ideologiche che hanno distrutto il tessuto sociale e il territorio e di cui stiamo pagando un prezzo elevato.
Sarebbe la fine della ossessionante caccia alle streghe fasciste catalogate tali solo perché la pensano diversamente da loro.
Sarebbe la fine di un incubo esistenziale fatto di ansie e vuoti istituzionali e agende eco-digitali transumane psicotiche.
Sarebbe invece il ritorno ai valori tradizionali, quella della famiglia in primis ma non solo.
Sarebbe l’inizio di un dialogo costruttivo, battagliero certamente, ma su PROGRAMMI e PROGETTI e non sullo screditamento delle persone.
Sarebbe il ritorno tanto atteso di una vera opposizione, di una vera sinistra di cui tutti sentiamo la mancanza.
Tutti sanno che esiste un buon governo quando c’ è una buona opposizione.
Forza Democratici, ce la potete fare!
Massimo Gardelli – Sistema Paese-Società civile & Economia Reale