Ecco i tre forni mondiali, lì dove si cuoce la pace.
Non vogliamo scrivere di quei popoli disgraziati che hanno la sola colpa di trovarsi nei punti di attrito e che, però, sono inesorabilmente plagiati da narrazioni partigiane che infuocano le loro pance; parliamo, invece, facendo il verso alle numerose agenzie e fondazioni di studi strategici geopolitici, su cosa noi, spettatori, osserviamo e commentiamo.
Il Vertice Ue, nella completezza a 27 membri, ha deliberato € 50 mld di aiuti all’Ucraina, nella revisione del bilancio 2021-2027; quindi a valere negli anni 2024 – 2027.
Per inciso, dall’inizio della guerra, l‘UE ha deliberato a favore dell’Ucraina oltre € 143 mld così descritti: € 81 mld per assistenza finanziaria, di bilancio e umanitaria; € 33 in sostegno militare; € 17 mld per il sostegno ai rifugiati all’interno dell’UE; € 12,2 mld per sovvenzioni, prestiti e garanzie forniti dagli Stati membri dell’UE.
Nel 2022 – 2023, l’UE ha stanziato € 840 mln solo per assistenza umanitaria di cui € 785 mln all’Ucraina e € 58 mln alle famiglie della Moldova ospitanti i rifugiati. Cioè l’EU, filantropa, aiuta i Paesi terzi, e le loro famiglie, che aiutano la Ucraina.
Quale sarà il senso di questa politica europea è arduo stabilirlo.
Con questa notizia in circolazione, di una EU benefattrice, come si vuol fermare la immigrazione?
Ma è questa politica che abbiamo votato nelle precedenti elezioni europee? A pensarci bene, quando votiamo alle europee, mica votiamo un Disegno dell’Europa: non votiamo nulla. Affidiamo a persone, tutto sommato ignote, il destino del Continente con un mandato: “pensaci tu che a me vien da ridere”.
E’ una forma di lucida pazzia popolare: il difetto delle elezioni domestiche, amministrative e politiche, ma amplificato; affidiamo, cioè, a emuli della Ferragni, il destino e le sorti della Polis.
Intanto Zelensky, che ci difende dai Russi invasori intenzionati, secondo lui, ad arrivare a Berlino, Roma e Parigi, che se ne fa di nemmeno dei € 15 mld all’anno che riceve da questa pezzente d’Europa? Così sollecita gli USA.
E, allora, la Camera USA approva $ 61 mld da dare a Zelensky per fare la guerra.
“Finalmente un po’ di ossigeno” sospira il beneficiato.
“Sono grato alla Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti, a entrambi i partiti e personalmente al presidente Mike Johnson (speaker USA) per la decisione che mantiene la storia sulla strada giusta … La democrazia e la libertà avranno sempre un significato globale e non verranno mai meno finché l’America contribuirà a proteggerle… Il vitale disegno di legge sugli aiuti Usa impedirà alla guerra di espandersi, salverà migliaia e migliaia di vite”.
Dove siano queste migliaia e migliaia di vite da salvare… quando non c’è la guerra non è dato sapere. Ma non è il viceversa? Cioè, che se la guerra continua ci saranno vittime? Questi continuano a dire scemenze senza che qualcuno batta ciglio.
Boh! Chi li capisce a questi! Scusate, ma qui ci sta una espressione di folklore. Il fatto che è irritante che loro pensino che i popoli siano “zombi”
Naturalmente, alla decisione USA, batte le mani anche il segretario della Nato, Jens Stoltenberg, visto che ha salvato il suo posto sul palcoscenico mondiale.
La Camera Usa ha approvato anche Israele $ 26 mld a Israele per continuare la guerra (di cui $ 9 mld per aiuti umanitari a Gaza: sarà una sorta di bonus ai Palestinesi).
Il commento del premier israeliano Benyamin Netanyahu non si è fatto attendere ed è significativo: “Gli aiuti Usa difendono la civiltà occidentale”.
E a Taiwan? $ 8 mld. In verità il sito di Analisidifesa informa: “Dopo mesi di negoziati e pressioni, la Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti ha dato ieri il via libera ad aiuti per lo più militari all’Ucraina per 61 miliardi di dollari, ad Israele per 26 e a Taiwan e alla regione dell’Indo-pacifico per 8… “.
A tutto questo impegno economico finanziario a sostegno dei belligeranti, si aggiunge il costo delle attività dirette; quelle cioè implementate dai singoli Paesi.
Fermiamoci alla EU.
Ecco alcune iniziative:
• Assistenza Macro Finanziaria all’Ucraina per € 25,2 mld nel biennio 2022 – 2023.
• Misure Commerciali, a favore della Ucraina, come la liberalizzazione degli scambi commerciali.
• Garanzie EU per € 2,6 mld per imprese ucraine fornitrici di servizi essenziali.
• Le reti elettriche della Ucraina e Moldava, collegate e sincronizzate con quella europea che fornisce energia elettrica.
• Sostegno materiale all’Ucraina per la protezione civile.
• Formazione individuale e collettiva per le Forze Armata Ucraine con oltre 40.000 allievi.
• Accoglienza e posti di lavoro per i profughi ucraini e equipollenza dei titoli di studio.
• Sostegno alla Produzione Industriale Ucraina.
• Facilitazioni per la conversione delle banconote “hrivna” in euro.
• Spostamento dei fondi nazionali dalla “ripresa post pandemica” a fondi di supporto all’Ucraina.
• Costituzione, all’AIA, di un centro internazionale di Indagini e Perseguimento dei crimini di guerra russi verso Ucraina (Eurojust).
• Sostegno programmato per la ricostruzione dell’Ucraina, finita la guerra.
Ogni commento appare superfluo. Basta porre attenzione critica all’elenco. Questo è un articolo tutto euro e dollari a favore di Ucraina, Israele, Taiwan che combattono contro un nemico male intenzionato.
Se questa non è Economia di Guerra, cosa è?
L’Europa è in guerra.
Mettendo insieme tutte queste notizie e i commenti citati di Zelensky e Netanyahu possiamo concludere che non siamo in presenza di guerre differenti ma di una unica guerra?
Zelensky parla di “democrazia e libertà” mentre ai popoli occidentali si impone l’obbligo di inocularsi una cosa che ormai tutti dicono che non è vaccino; l’obbligo della transizione ambientale quando le stesse guerre vanificano ogni sacrifico con il loro inquinamento; l’obbligo della transizione energetica che significa perdere la casa se non è coibentata; l’obbligo della transizione digitale se non abbiamo il computer. Scusate, dove è la libertà?
Netanyahu è più esplicito: occidente contro oriente.
Tutti e due, insieme, plaudono agli USA come “guardiano del mondo, per la democrazia e per la libertà”.
Ma il Papa va giù dritto: E’ guerra mondiale a pezzetti.
La conclusione è una sola ed è drammatica. Stiamo assistendo alla guerra per il dominio del mondo dove due potentati, quello storico al di là dell’Atlantico e quello emergente di opposizione si combattono senza esclusioni di colpi.
Tutto il resto è pura fuffa.
Però tutti, gli uni e gli altri, dicono che non bisogna allargare il conflitto perché non conviene a nessuno.
C’è da crederci: se si ammazzano le greggi con il nucleare, poi non c’è più nulla da dominare e su cui fare affari.
Allora, guerra si, ma con moderazione e con la tecnica del “political correct”.
Possiamo pensare, allora, che questa guerra sia la stabilità dei prossimi decenni?
E per una stabilità di questo tipo noi dovremmo pagare le tasse, dovremmo depauperarci dei nostri beni e risparmi, dovremmo assistere alla distruzione di quanto abbiamo costruito, dovremmo sacrificare la nostra vita?
Un solo motto corale: che vadano tutti al diavolo.
Antonio Vox