Come spesso mi accade, vedendo uno dei film sulla epopea americana del Generale Custer, Toro Seduto e Little Big Horn, oggi mi sono venuti alla mente tanti pensieri: Uno su tutti il rispetto delle minoranza e, ancor più, quelle etniche.
Per anni Hollywood ci ha infervorato con la strage dei cattivi indiani, poi i vietnamiti, poi ancora gli afgani e iracheni.
Ora la vicenda di Little Big Horn viene raccontata in modo diverso e gli attori che la interpretano non sono più li a convincerci che gl’ indiani erano i cattivi e già qualche film sul Wietnam ha cominciato a mettere in diversa luce l’ intervento USA in quella terra. Tra non molto accadrà anche per i racconti sull’ Afganistan e Iraq, per non parlare della Primavera Araba e dell’omicidio di Gheddafi.
Noi italiani, popolo salvato dai partigiani, certo, ma anche da oltre seicentomila ragazzi americani e otto milioni russi, abbiamo imparato, o avremmo dovuto imparare, a valutare, dopo la lezione della Seconda Guerra Mondiale, con chi allearci e a rispettare la sovranità degli altri Paesi anziché avventurarci a “spezzare le reni” a chi non ci aveva fatto nulla.
Noi siamo il Paese delle contraddizioni….ma chi non lo è!
Dopo la disastrosa Grande Guerra abbiamo imparato a rispettare anche i conquistati in terra nostra.
Ieri viaggiavo per le bellissime e ricchissime terre del Sud Tirolo dove la prima lingua è il tedesco; in alcune località dell’Alta Savoia è il francese mentre difficilmente ritroviamo lo stesso rispetto e tolleranza al di là dei nostri confini.
Addirittura ora apriamo le braccia e le nostre casse, ormai vuote, agli immigrati illegali (La Corte di Cassazione ha vietato il termine clandestino), anche quando non fuggono da alcuna guerra o carestia, ben sapendo che se solo uno dei nostri cittadini si comportasse allo stesso modo nella loro terra come minimo andrebbe in galera o peggio.
Con tutto ciò dove voglio arrivare? Pensate che voglia dare man forte al generale scrittore? Oppure che voglia enfatizzare il differente trattamento ai nostri anziani pensionati che con una pensione al di sotto della soglia della povertà o dei contributi dati ai migranti gridano vergogna?
No, non è questo il punto! Il punto è la Storia, si, quella con la S maiuscola e il saperla leggere.
Allora, dico io, che ci facciamo noi italiani in mezzo a questa strage in Ucraina? Perché per l’ennesima volta ci troviamo in mezzo a un assalto in terra straniera con alleati scomodi con una montagna di conflitti d’interesse?
Perché siamo costretti, diranno molti di voi, altri perché lo ritengono giusto in difesa di una nazione invasa, ma il concetto non cambia! Gl’ italiani sono capaci di capire il concetto di diversità culturale, linguistica di etnie addirittura in casa propria ma non fuori dalla porta.
Siamo capaci d’indignarci giustamente contro qualsiasi discriminazione razziale, anche contro chi vive rubandoci in casa, ma accettiamo che un avvocato, in difesa di uno straniero che stupra una ragazza inerme (italiana si ma non cambia nulla) dica che non possiamo “pretendere che un africano conosca le nostre leggi e la nostra cultura” mostrando un’ atteggiamento ben più discriminante e razzista, come se “un africano” avesse le capacità cognitive e morali di una scimmia.
In Nigeria sono scesi in piazza decine di migliaia di quegli “africani” contro l’intervento armato in Niger mostrandoci una ben più profonda coscienza e consapevolezza sulla negatività dell’interventismo armato e sulla sudditanza dei così detti “poteri forti” che governano i governi.
Che sta succedendo agli italiani? Il popolo conosciuto nel Mondo tra i più tolleranti (a parte la triste parentesi fascista) è in grado di riunirsi in 220.000 a assistere un costoso concerto di Vasco Rossi ma non per difendere i propri diritti, la Costituzione, la propria cultura, la nostra italianità?
Dobbiamo aspettare un paio di decenni per capire, magari tramite l’ennesimo futuro film introspettivo americano, che stiamo facendo una boiata pazzesca che sta costando centinaia di migliaia di vite di uomini, ragazzi, della stessa etnia, che si sparano in faccia in una guerra civile fratricida, fomentati da un corrotto pornodivo nazista che idolatra un Bandera collaborazionista dei nazisti, sponsorizzato da un demente senile e appoggiato da una indagata per frode e corruzione probabilmente corresponsabile di passate, presenti e future morti a decine di migliaia?
L’ignavia e il benessere ci ha talmente rammollito da neanche pensare di scendere in piazza per difendere, se non noi stessi, i nostri figli alla mercé di pazzi scatenati?
A nulla è servita la Storia, l’esempio di Mahatma Gandhi e l’insegnamento dei nostri nonni?
“Nessuno è nato odiando qualcuno con la pelle di colore diverso ma qualcuno glielo ha insegnato”. (Nelson Mandela)
Massimo Gardelli