Quia pulvis es et in pulverem reverteris”. Parole che Dio pronunciò nello scacciare Adamo ed Eva, colpevoli del peccato originale (Bibbia, Genesi).
“Polvere sei e polvere tornerai”. Sappiamo cosa vogliano significare queste parole; lo abbiamo studiato tutti: è un significato profondamente religioso che sottintende il senso della Natura della quale l’Umanità è una componente per niente preziosa.
L’umanità, però, ha sempre avuto il culto del ricordo, nell’ansia di mantenere vivo un passato, che non c’è più nel presente, perché trascinato via dall’inesorabile scorrere del tempo inclemente, nel gioco continuo della vita e della morte. Così, il mondo è pieno di cimiteri, da quelli poveri a quelli monumentali.
Gli archeologi vanno scoprendo, in continuazione, tombe millenarie che descrivono storie scomparse nell’oblio dei secoli.
La mummificazione e le piramidi sono un esempio di questo tentativo di fissare la storia nei secoli futuri. Certo, fu esercitata anche la pratica di bruciare le spoglie mortali; ma essa rispondeva a fedi religiose che credevano che l’anima, liberata definitivamente dal corpo mortale, fosse oramai leggera per volare verso gli dèi.
La pratica della cremazione, sempre più diffusa, risponde, invece, a svariate e complesse motivazioni personali fino a raggiungere il timbro romantico dello spargimento delle ceneri nella Natura.
Anche in questo sensibile tema del misterioso e dibattuto fine vita, l’ideologia della “uguaglianza senza identità” ha fatto la sua comparsa tanto che il poeta Ugo Foscolo, con i suoi 295 endecasillabi sciolti che vanno sotto il titolo “Dei sepolcri” (1806) criticava l’editto di Napoleone che imponeva che le tombe dovessero essere poste al di fuori delle mura cittadine, senza iscrizioni e senza identità, per evitare “discriminazioni tra i morti”.
Quello, però, che sta ora emergendo, è l’esaltazione, non della “‘A livella”, famosissima poesia del Principe de Curtis, ma di una sorta di mania collettiva “ambientalista, ecologica e green”.
In cosa consiste questa mania di un’area sedicente “liberal democratica” che, invece, è espressione di “dittatura per la gestione dei popoli”?
Presto detto: nell’utilizzo dei resti mortali come concime. Come si fa? Con la nota procedura del compostaggio.
Il “compostaggio umano” funziona così, in maniera analoga.
Il cadavere è deposto in una cassa d’acciaio e ricoperto da materia organica (legno, erbe e paglia etc.). Lì si decompone, per il lavorio dei batteri. Per contrastare i patogeni, si immette aria fredda. La cassa è dotata di appositi filtri per evitare la diffusione del fetore della decomposizione.
Concluso il processo di decomposizione ed eliminati gli oggetti incoerenti come le protesi dentarie, il pastone così ottenuto viene macinato. Ecco il “compost” che può essere usato come concime.
Incredibile come Élodie Jacquier-Laforge, del partito MoDem, vicepresidente del parlamento francese e alleata di Macron, abbia presentato, il 31 gennaio scorso, la relativa proposta di legge che, tuttavia, bontà sua, lascia ai parenti del defunto il diritto di decidere l’utilizzo finale del “compost umano”.
Secondo la proponente non ci sarebbe nulla di orribile: si tratta di un “processo naturale ed ecologico, che non intacca la dignità”.
Pensate: “la Dignità”, questo misterioso concetto.
Non abbiamo ancora capito se siamo di fronte ad un “progresso della civiltà” che eccita i progressisti; ma una cosa è certa, l’umanità, o meglio i suoi corpi, cominciano ad assumere l’aspetto della “materia prima” che potrebbe, anche, diventare un ingrediente fondamentale delle farine per prodotti alimentari.
Sembra che il ciclo della vita umana si chiuda in sé stesso.
A sostegno, si può certamente convenire che, di “materia prima”, ce ne è in abbondanza.
Come previsto, le reazioni dei social, dei media, della Chiesa sono state violente e sarcastiche. Ma non c’è da giurare che queste pratiche di “sepoltura green” non prendano piede.
Infatti, da dove ha preso, l’ineffabile Élodie, l’idea del “compostaggio umano” detto, in linguaggio anglosassone, “humusation”, dal tema latino “humus”?
Semplice. Da dove comincia sempre tutto per, poi, invadere il mondo: dagli USA. E allora si scopre che lì, negli USA, la “sepoltura green” è già legge in vari stati: Washington (2019), Colorado (2021), Oregon (2021), Vermont (2022), California (2022), New York (nel corso del 2023).
Quindi attenti, voi tutti: quando generate un figlio domandatevi di quanto compostaggio si abbia bisogno.
Antonio Vox, Presidente “Sistema Paese” – Economia Reale & Società Civile