Antonio VoxGestione del gregge, marketing sociale subliminale
Nelle nostre relazioni e dibattiti, trattando di politica, usiamo spesso concetti come “marketing sociale subliminale”. Purtroppo, abbiamo sempre l’impressione di non essere capiti; se diamo retta alla sensazione di strana attesa e sospensione che cogliamo nell’uditorio.
Ci sembra quindi il caso di chiarire questo aspetto fondamentale del processo politico: quello del consenso sulle idee.
Quindi “marketing sociale subliminale”: che cosa è?
Ebbene, fare Marketing è suscitare, nel target, un bisogno o un desiderio di avere che è propedeutico all’acquisto; Sociale dà il senso di un target popolare quale la società civile; Subliminale indica che il messaggio supera la barriera della consapevolezza e inquina la libertà di pensiero critico.
Soffermiamoci sul terzo punto che non viene mai preso in seria considerazione perché ciascuno di noi pensa di essere indenne da condizionamenti di qualsiasi tipo, di possedere sempre criticità e libertà di pensiero, di essere proprietario delle proprie decisioni.
Quando guardiamo un film, sappiamo che esso è la proiezione continua di una stringente sequenza di immagini (foto) che sono registrate su di un supporto (una volta era la pellicola). La velocità della proiezione, coerente con la risposta cerebrale dell’osservatore, è la ragione della sensazione del movimento continuo.
Se fra fotogramma e fotogramma, si dovesse scrivere “COMPRA POTPOT”, tale informazione attraverserebbe il filtro della consapevolezza ed entrerebbe nella coscienza in maniera non controllata; appunto, “subliminale”. Alla prima occasione d’acquisto, chi avesse subito il marketing “subliminale” avrebbe immediata e prioritaria la reminiscenza di “COMPRA POTPOT” e sarebbe indotto all’acquisto di POTPOT senza sapere cosa diavolo sia.
Sperimentato scientificamente, per credere.
Ma questa modalità non è l’unica “subliminale” perseguita dai produttori di stream.
Facciamo un esempio:
Osserviamo il nostro papà che mangia serenamente una mela mentre, in poltrona, legge un giornale. Evento normalissimo, asettico, privo di secondi fini. Ebbene, si può descrivere l’evento in tanti modi o frasi.
Un primo può essere: “papà mangia una mela”; un secondo può essere: “una mela, mangia papà!”.
Entrambi le frasi dicono la verità, a beneficio dei cultori della Verità.
Ma inducono le stesse impressioni?
La prima, in verità, è una descrizione di cronaca giornalistica dell’evento: nessun trattamento specifico!
la seconda, in verità, è una descrizione di opinione giornalistica dell’evento:
può essere trattata in qualunque maniera; dalla sorpresa allo scandalo.
Tradotto: “come mai lui mangia una mela?”; “Addirittura, lui mangia una mela!”.
Il processo subliminale è compiuto: l’impressione ha sconfinato nella inconsapevolezza.
Trasferiamo tutto questo, ad esempio, nel mondo della pandemia, perché esso tiene banco, con tenacia, nei media.
In effetti, ci sarebbe da chiedersi se ci sia ancora qualcosa da dire del mondo della pandemia…
Ma certo! Le statistiche quotidiane… per tenere viva l’attenzione.
Prendiamo un esempio a caso.
Il 29 dicembre, La Repubblica, a firma di Alessandra Ziniti, pubblica:
“Covid, effetto feste in corsia: in terapia intensiva 7 su 10 sono non vaccinati, raddoppiano i ricoveri dei minorenni”.
L’esperienza della testata insegna: in un titolo 3 siluri subliminali, quasi tutti veri; eccetto l’ultimo che si fida del fatto che quasi tutti leggono solo il titolo.
• Il primo siluro: “Avete fatto festa? Peste vi ha colto, cattivelli!”.
Da qui, induzione all’isolamento e alla diffidenza che si accompagna alla mortificazione della società libera; guarda un po’! Essere liberi è peccato!
• Il secondo siluro: “Terapia Intensiva? 7 su dieci non vaccinati? Maledetti non vaccinati!”.
Da qui, guerra civile e sociale fra buoni e cattivi, ben collocati nei loro gironi infernali.
Però, una mente critica potrebbe domandarsi cosa sarebbe successo ribaltando, in senso veritiero, la Verità: “Terapia Intensiva? 3 su 10 vaccinati? Maledetto vaccino!”.
Ora è più notizia ammalarsi gravemente come non vaccinato o ammalarsi gravemente come vaccinato (addirittura del 30%)?
• Il terzo siluro: “Raddoppiano i ricoveri fra i minorenni?”.
Questo è pura menzogna, come prima detto, perché nel corpo dell’articolo si parla non di un raddoppio (100%), ma di un atteso 46% che è meno della metà.
Da qui, “vacciniamo anche i neonati!”.
Fra Subliminalità e Ipocrisia è condotta la TdoppioG (Tecnica di Gestione del Gregge). La politica, oggi, non è forse questa? Prima il Plagio, poi i Decreti. A quando il Disegno prospettico per il Paese? E il gregge obbedisce, inconsapevole e plagiato, belando qua e la, brucando qui e li, fin quando c’è pascolo.
Antonio Vox – Presidente “Sistema Paese – Economia Reale e Società Civile”FacebookTwitterWhatsAppEmailPrintCondividi